Sultanahmet, il centro storico

SULTANAHMET, IL CENTRO STORICO

Sultanahmet, il centro storico

Sultanahmet è il quartiere che comprende la penisola storica della città, quel nucleo originario fondato dai greci che nei secoli successivi sarebbe diventato il centro del potere di due tra i più grandi imperi del pianeta: questo è sufficiente per capire il perché di così tanta affluenza turistica in questa piccola parte di città, considerato il punto di partenza di una visita a Istanbul.

Avendo scelto un hotel nei pressi della stazione ferroviaria di Marmaray, un tempo destinazione finale del famoso e sfarzoso Orient Express, siamo passati da Sultanahmet più volte in orario serale, dove si può beneficiare appieno della tranquillità dell’area pedonale che circonda il Topkapi e la basilica di santa Sofia.

Prevedete una giornata intera o due mezze giornate per visitare Sultanahmet, ma considerate che se voleste includere anche la visita di musei e di monumenti meno famosi non vi basterebbe una settimana! Abbiamo visitato i monumenti storici nell’ordine elencato qui di seguito, e speriamo che possa servirvi da spunto per pianificare il vostro viaggio a Istanbul!

Santa Sofia di sera.
Santa Sofia la sera.

1) Topkapi. Scelto come prima tappa la mattina presto, richiede almeno 3-4 ore di visita.

2) Santa Irene. Si trova all’interno delle mura del Topkapi, nella prima corte, e richiede un’altra mezz’ora.

3) Basilica di santa Sofia, il gioiello dell’architettura bizantina, si trova in direzione sud e richiede un’altra ora di visita, coda all’ingresso esclusa.

4) Cisterna Basilica. Dopo anni di restauro e consolidamento strutturale è stata riaperta nel luglio del 2022, proprio 15 giorni prima del nostro arrivo in città. Richiede un’ora di visita, sempre code all’ingresso escluse. Consigliamo di acquistare il biglietto online per accedere alla basilica utilizzando una fila più veloce.

5) Moschea Blu, situata a sud di santa Sofia. Purtroppo quando l’abbiamo visitata era in fase di restauro.

6) Ippodromo romano. Piazzale al di fianco della moschea Blu, con al centro 2 colonne romane e l’obelisco egiziano.

7) Cisterna di Teodosio. Versione in miniatura della basilica Cisterna, dove propongono uno spettacolo di luci proiettate sull’acqua e le colonne. Richiede un’ora di visita, sempre code all’ingresso escluse.

Ps: per chi ha più tempo consigliamo di visitare inoltre la moschea di Sokollu (Sokullu Mehmet Paşa Camii), con al suo interno delle magnifiche ceramiche.

Topkapi

Porzione del palazzo Topkapi.
Porzione del palazzo Topkapi.

Costruito nella parte più alta del promontorio della penisola storica, il palazzo Topkapi ospitava il sultano e tutta la corte, simboleggiando il centro del potere del grande impero Ottomano: era proprio una cittadella imperiale dentro la città, in cui si svolgeva la vita di corte dell’epoca. E’ diviso in molte sezioni, ognuna delle quali ha da raccontare una storia.

La porta imperiale, ingresso principale del Topkapi.
La porta imperiale, ingresso principale del Topkapi.
L'interno della chiesa di santa Irene.
L'interno della chiesa di santa Irene.

Prima corte e santa Irene

Al palazzo si accede varcando una possente porta imperiale, ed una volta dentro ci si ritrova nella prima corte, dove al centro si trova un grande parco.

Le biglietterie sono collocate in fondo a destra, mentre all’ingresso, sulla sinistra, è presente l’antica chiesa di santa Irene, visitabile con un biglietto aggiuntivo.

La chiesa bizantina, spoglia ma molto suggestiva, è stata la prima chiesa di Costantinopoli, e si pensa che sia stata costruita sulle fondamenta di un tempio pagano.

Dopo la conquista da parte dell’impero ottomano divenne un deposito dell’armeria dei Giannizzeri (i soldati scelti dell’impero). L’abside custodisce una grande croce dipinta.

La stanza del Divan, dove si discutevano leggi ed interventi sulle politiche imperiali.
La stanza del Divan, dove si discutevano leggi ed interventi sulle politiche imperiali.
All'interno della sezione dell'armeria.
All'interno della sezione dell'armeria.

Seconda corte

Una volta acquistato il biglietto si entra nella seconda corte del palazzo, dove ci sono:

  • Il museo delle cucine imperiali, luogo in cui un tempo 1500 persone tra cuochi e personale di supporto sfamava la golosità del sultano e della corte reale.

  • Il museo dell’armeria, che custodisce ricostruzioni e originali divise e armi dell’epoca.

  • Il famoso Divan, chiamato così perché un divano correva lungo le pareti della sala, sul quale i consiglieri del sultano discutevano leggi ed interventi sulle politiche imperiali. Il sultano poteva ascoltare tutta la riunione da dietro una grata, chiamata “l’occhio del sultano”. La sala è dipinta con motivi arabeschi e presenta le famose ceramiche di Iznik.

"Il pugnale di Topkapi."
Magnifico dettaglio delle famose ceramiche di Iznik.
Magnifico dettaglio delle famose ceramiche di Iznik.

Terza corte

Oltrepassata la “porta della felicità” si accede alla sala del trono, dove il sultano aspetta l’esito delle riunioni del Divan, e decideva se approvare o bocciare le proposte del consiglio. Muovendosi all’interno di padiglioni e stanze finemente decorate da motivi artistici di gran pregio che vi lasceranno stupefatti, è possibile visitare:

  • La sala del tesoro, dove su tutti i cimeli e gioielli dominano “il pugnale di Topkapi” decorato con tre smeraldi enormi, ed il diamante “Spoonmaker”, quinto al mondo per grandezza.

  • Il padiglione del sacro mantello, dove sono custodite tra le più importanti reliquie del profeta Maometto e dei primi califfi. Un tempo questa stanza era riservata solo alla stretta cerchia del sultano.

Quarta corte

La quarta corte è formata da piacevoli giardini e padiglioni, con i più belli dietro il giardino dei tulipano di Ahmed III. Anche qui, come nella terza corte, sono presenti ceramiche smaltate, decorazioni e geometrie architettoniche di pregio, da sultano.

La vasca e la fontana di marmo raccontano scene di feste del sultano Ibrahim I detto il Folle, che rimase psicologicamente instabile dopo esser stato rinchiuso 22 anni nella “Gabbia” (alcune zone del Serraglio, di cui racconteremo tra poco). Pensate che in un atto di gelosia e follia estrema ordinò l’annegamento nel Bosforo di tutte le 280 concubine.

I giardini alla fine della quarta corte.
I giardini alla fine della quarta corte.

Serraglio

Oltre 400 stanze formano il Serraglio, o Harem, ovvero le stanze private riservate al sultano, madre del sultano e mogli, odalische e bambini.

Alle stanze private si accedeva tramite la corte degli eunuchi neri, i fedeli protettori dell’Harem, le guardie scelte tra le più temibili di tutto l’impero.

La stanza più grande e sontuosa è ovviamente quella dell’imperatore, rivestita da ceramiche smaltate di Iznik del XVI secolo.

Sotto gli alloggi privati del sultano sono presenti anche una piscina coperta, con rubinetti per acqua fredda e calda, un vero lusso per l’epoca.

Altre note interessanti si possono vedere entrando nella sala da pranzo di Ahmed III, le cui pareti sono rivestite da pannelli in legno decorati, e la biblioteca di Ahmed I, le cui finestre guardano sul Bosforo e sul Corno d’Oro.

Come accennato nella quarta corte, alcune stanze erano riservate alla “Gabbia” (Kafes), la famosa prigione dei pretendenti reali: la storia vuole che, per impedire la lotta fratricida per salire al trono, Ahmed I abbia istituito questa prigione dorata in cui venivano rinchiusi, una volta morto il padre, i fratelli minori in attesa di salire al trono.

Nella gabbia un intero harem di concubine allietava con la propria compagnia i prigionieri, ai quali era impossibile avere un contatto con il mondo esterno; proprio per questo motivo molti impazzirono, e sicuramente si può dire che l’adozione di questo sistema così fuorviante sia stata una delle cause del declino dell’impero Ottomano.

Basilica di santa Sofia - Aya Sofya

I magnifici mosaici del Narteci, l corridoi che fungono da anticamera del sontuoso edificio.
I magnifici mosaici del Narteci, l corridoi che fungono da anticamera del sontuoso edificio.
Ingresso nella basilica di santa Sofia.
Ingresso nella basilica di santa Sofia.

Storia

La basilica di santa Sofia venne fatta erigere dall’imperatore bizantino Giustiniano dopo la rivolta di Nika del 532, sulle macerie di un edificio precedente posto nell’acropoli di Costantinopoli.

Il simbolo dell’impero fu ultimato in soli 5 anni, con l’enorme cupola del diametro di oltre 30 metri, qualcosa di sensazionale per l’epoca e quelle successive.

L'immensa bellezza della cupola della moschea.
L'immensa bellezza della cupola della moschea.

La chiesa fu saccheggiata dai crociati nel 1204, che portarono via tutto ciò che capitò tra le loro mani; Maometto II detto il conquistatore, invece, durante la conquista ottomana del 1452 interruppe in saccheggio, fece sgomberare le reliquie e vi celebrò il suo primo ufficio, trasformandola in moschea. Gli splendidi mosaici vennero così coperti, e si riscoprirono e restaurarono solo secoli più tardi.

Descrizione

Alla basilica si entra passando dai Narteci o vestiboli, lunghi corridoi con le volte a crociera, che presentano alcuni dei mosaici.

L’edificio, una volta in cui si accede alla Navata, è impressionante, con l’altissima e luminosa cupola che regala un senso di pace e svela tutto l’ingegno umano.

Lasciatevi del tempo per osservare ogni sontuoso dettaglio di questo capolavoro architettonico, e magari cercate la leggendaria colonna del pianto dalle proprietà miracolose, e l’Omphalos, la lastra circolare di marmo su cui veniva incoronato l’imperatore bizantino.

Fedeli in preghiera all'interno di santa Sofia.
Fedeli in preghiera all'interno di santa Sofia.
L'Omphalos, il cerchio dove veniva incoronato l'imperatore bizantino.
L'Omphalos, il cerchio dove veniva incoronato l'imperatore bizantino.

I millenari mosaici cristiani bizantini, elementi davvero insoliti all’interno di una moschea, simbolo della tolleranza di Maometto II e successori nei confronti della ex città bizantina, lasciano senza fiato, facendovi trasportare la mente all’antica Roma.

Dettagli degli splendidi mosaici bizantini.
Dettagli degli splendidi mosaici bizantini.

Purtroppo al momento del nostro arrivo le sale superiori erano in fase di restauro.

Cisterna Basilica - Yerebatan Sarnıcı

Alcune delle colonne all'interno della Basilica Cisterna.
Alcune delle colonne all'interno della Basilica Cisterna.
Testa di medusa impiegata come basamento di una delle colonne.
Testa di medusa impiegata come basamento di una delle colonne.

La reggia sommersa, o Cisterna Basilica, costruita probabilmente per volere di Costantino ed ampliata da Giustiniano, era parte integrante del sistema di approvvigionamento idrico di Costantinopoli.

L’immensa cisterna sotterranea, lunga 140 metri, larga 70 e con una capacità di 80.000 litri, è costellata da 336 colonne, la cui maggior parte presentano capitelli corinzi; due di queste poggiano su due blocchi scolpiti con due teste di Medusa, probabilmente resti di edifici precedenti.

Cisterna di Teodosio (Şerefiye Sarnıcı).
Cisterna di Teodosio (Şerefiye Sarnıcı).

Vedere le volte illuminate mentre si attraversano le passerelle è un’esperienza assolutamente da fare! Un’altra cisterna che abbiamo visitato è la cisterna di Teodosio (Şerefiye Sarnıcı), all’interno della quale è possibile assistere ad uno spettacolo di luci che illumina ritmicamente i sotterranei.

Moschea Blu - Sultanahmet camii

Cupola della Moschea Blu - Sultanahmet camii
Cupola della Moschea Blu - Sultanahmet camii

Con i suoi imponenti 6 minareti, la moschea Blu domina lo skyline della vecchia Istanbul, ed è anch’essa una delle attrazioni più visitate della città.

Fu costruita sotto il regno di Sultanahmet I, deciso a terminarla a qualsiasi costo, anche portando il regno prossimo alla bancarotta dopo le infelici campagne militari in Austria e Persia.

La moschea sollevò inoltre altre critiche perché i 6 minareti furono visti come un sacrilegio nei confronti della moschea della Mecca, unica fino a quel periodo a possederne in quel numero.

Purtroppo al momento della nostra visita la moschea era totalmente ponteggiata per i restauri, e per questo motivo la vista di cupole e volte ci è stato negata, come le splendide ceramiche blu di Iznik da cui prende l’appellativo.

Ciò che è possibile notare una volta volta all’interno sono i quattro immensi pilastri dal diametro di 5 metri, chiamati “zampe d’elefante”. Da ritornarci a restauro concluso (sperando che nel frattempo voi siate più fortunati)!

Moschea di Sokollu- (Sokullu Mehmet Paşa Camii)

Moschea di Sokollu- (Sokullu Mehmet Paşa Camii)
Moschea di Sokollu- (Sokullu Mehmet Paşa Camii)

Moschea costruita nella seconda metà del XVI secolo d.C., si trova a due passi dalla moschea Blu. Merita la visita perché ci sono magnifiche vetrate e raffinate ceramiche blu di Iznik che fanno da motivo decorativo principale.

Ippodromo Romano

Obelisco egizio della dinastia di Tutmosi III (XVI secolo a.C.), giunto a Costantinopoli sotto Teodosio I.
Obelisco egizio della dinastia di Tutmosi III (XVI secolo a.C.), giunto a Costantinopoli sotto Teodosio I.

Ciò che resta dell’antico Ippodromo romano è un grande spiazzo che si chiama At Meydani (piazza dei cavalli). Al centro si trova un obelisco egizio della dinastia di Tutmosi III (XVI secolo a.C.), giunto a Costantinopoli sotto Teodosio I: doveva essere alto 60 metri, ma a destinazione arrivò solo il terzo oggi visibile.

Sulla stessa retta dell’obelisco, chiamata spina, ovvero la linea centrale nel percorso delle bighe, è posizionata la colonna Serpentina, giunta in città sotto Costantino, provieniente dal tempio di Apollo di Delfi, innalzata in onore alla vittoria greca sui persiani di Platea del 479 a.C.

Un’ultima colonna, o colonna di Costantino, chiude la visita in questo luogo, anticamente il centro culturale di Costantinopoli.

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