RITUALE AL COSPETTO DEL VULCANO
Rituale al cospetto del del vulcano
Possiamo dire che il settimo giorno in Indonesia sia stato logisticamente ineccepibile: da Bali abbiamo viaggiato verso Surabaya, facendo scalo nell’aeroporto di Jakarta, dopodiché un tassista privato ci ha portato in un paio d’ore nei pressi del villaggio di Putus, dove abbiamo pernottato una notte vicino all’area protetta del parco nazionale del Bromo Tengger Semeru.
La soluzione dell’autista privato (che dall’Italia organizzammo in combinato con la visita in Jeep del Bromo) è stata per noi più congeniale per il grande tempo risparmiato, preferendola al treno con fermata a Probolinggo + bus successivo.
A Putus siamo arrivati in tardo pomeriggio, giusto in tempo per coprirci con dei vestiti più adatti (essendo il Bromo ad un’altitudine superiore ai 2000 metri la temperatura può scendere fino a pochi gradi sopra lo zero), cenare ed andare subito a letto. Alle due del mattino eravamo già ad aspettare la nostra guida che ci ha condotto a piedi fino ad un parcheggio pieno di giganteschi fuoristrada, facendoci salire su uno di questi, un Toyota di colore rosso.
Da Putus abbiamo raggiunto il monte Penanjakan (alto 2770 mt), su cui si trovava il punto panoramico più bello per godersi il giungere dell’alba.
Dopo aver compiuto l’ultima parte del tragitto a piedi (una decina di minuti) siamo arrivati con passo spedito in anticipo rispetto alle altre persone, permettendoci di scegliere una delle posizioni “in prima fila”.
Dovete sapere che questo è uno dei posti più visitati in tutta l’Indonesia, e che ogni giorno migliaia di turisti provenienti da ogni angolo del pianeta si danno appuntamento all’alba, come se questo saluto al vulcano fosse un antico e millenario rituale assolutamente da compiere.
Sotto un bellissimo cielo stellato a cui non siamo più abituati, tutte le persone stavano attendendo il momento più magico, l’arrivo della luce.
Una luce prima debole, poi sempre più viva, man mano ha cominciato ad illuminare la caldera dei vulcani, restituendo uno degli spettacoli naturali più grandiosi sul nostro pianeta: davanti ai nostri occhi, mentre una fitta nebbia mattutina si diradava sempre di più, da una distesa di sabbia quasi lunare i caratteristici coni isolati dei vulcani stavano facendo capolino, colorati dall’albeggiare rosa ed arancione, con il prominente Semeru più distante e con il Bromo sbuffante, quasi come se fosse imbronciato per le continue fotografie.
Dopo questo ricordo indelebile siamo tornati alla nostra 4X4 che in seguito, con qualche divertente scossone nel mezzo del deserto di cenere nera, ci ha portato al secondo stop, a circa mezz’ora di camminata dalla sommità del Bromo.
A passo ancora più spedito siamo arrivati in cima, superando molti camminatori della domenica in infradito, e come premio il vulcano ci ha accolto con l’inconfondibile e quasi irrespirabile odore di zolfo.
Alcuni (per fortuna pochi) si cimentavano nella camminata lungo la cresta del cono, ma sconsigliamo vivamente di farlo in quanto molto pericoloso.
Prima di ritornare sui nostri passi e riprendere altri due voli che ci avrebbero portato nella provincia di Yogjakarta, ci siamo fermati a fare una meritata colazione da campioni a base di nasi goreng, di cui ancor oggi, a volte, sentiamo la mancanza.
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