L’anima selvaggia del basso Piemonte

Partenza:
Arrivo:
Lunghezza percorso:
Dislivello:
Difficoltà:
Giro ad anello:
Periodo escursione:

Cascina Cirimilla, Lerma
Laghi della Lavagnina
19 Km
800 mt

Escursionistica
Si
Aprile

Nel selvaggio west del basso piemonte, dove il contatto con la natura è puro come le acque dei torrenti

L'ANIMA SELVAGGIA DEL BASSO PIEMONTE

Partenza: Cascina Cirimilla, Lerma
Arrivo: laghi della Lavagnina
Lunghezza percorso: 19 km.
Dislivello: 800 mt.
Difficoltà: escursionistico
Giro ad anello: si
Periodo escursione: aprile

L’anima selvaggia del basso Piemonte

Lasciamo le coordinate del punto di partenza dell'articolo:
44.613776, 8.717500
(Copia e incolla nella ricerca di Google Maps)

Cascine nella zona dei laghi della Lavagnina.
Cascine nella zona dei laghi della Lavagnina.

Quest’oggi faremo ritorno nel selvaggio West del basso Piemonte, dove le popolazioni che si sono cronologicamente avvicendate erano riuscite, con un duro ed incessante lavoro, a strappare alla natura selvaggia qualche fazzoletto di terra e convertirlo a terreno agricolo o pascolo. Per secoli quelle tecniche da cui si poteva trarre almeno lo stretto necessario per vivere si sono tramandate di padre in figlio. 

Villaggio Primavera (in primavera), di fianco al torrente Piota.
Villaggio Primavera (in primavera), di fianco al torrente Piota.
Prime fioriture incontrate lungo il percorso.
Prime fioriture incontrate lungo il percorso.

Durante i primi decenni del Novecento, a causa dello spopolamento delle campagne, queste terre ritornarono alla natura, e la stragrande maggioranza delle cascine dove si svolgeva la vita contadina vennero abbandonate. 

Questo inesorabile processo di abbandono consentì alla natura di riprendersi i propri spazi e mostrare di nuovo il suo lato primordiale, quel non so che di selvaggio ed ignoto che ogni anno attira molte persone in fuga dalla città alla ricerca del silenzio, lontana dai rumori che si sviluppano lungo le trafficate e fumose tangenziali.

Dafne Odorosa.
Dafne Odorosa.
Cascina Manuale.
Cascina Manuale.

Il punto di partenza di quest’escursione è cascina Cirimilla, dove è possibile pranzare gustando le prelibatezze culinarie locali, magari come premio finale per aver tentato di ritrovare qualche pagliuzza d’oro setacciando il torrente Gorzente, con lo stesso spirito d’avventura dei coloni che presero parte alla corsa all’oro nel lontano Klondike. 

Sì, avete capito bene, in questo territorio l’uomo ha cercato l’oro fin dall’epoca romana, tentando addirittura uno sfruttamento semi-industriale (con scarsi risultati) nell’Ottocento. Per chi vuole immaginare di vivere un Western, qui è anche possibile esplorare la zona in sella ad un cavallo (mi raccomando, non calatevi troppo nella parte: gli indiani non ci sono e le armi da fuoco non sono ammesse).

Le piogge primaverili, molto attese dopo la siccità del 2022, hanno lasciata il segno.
Le piogge primaverili, molto attese dopo la siccità del 2022, hanno lasciata il segno.
Dettaglio da western.
Dettaglio da western.

Da cascina Cirimilla occorre imboccare la strada a sinistra che entra nel bosco e prende quota costeggiando le acque cristalline del Piota. 

La primavera regala le prime fioriture, ed il silenzio domina la stragrande maggioranza di questa prima parte del percorso. 

A cascina Manuale si svolta a sinistra e si continua a prender quota, fino ad arrivare all’incrocio con cascina Il Cucco, luogo che durante la stagione estiva propone diverse  iniziative per far scoprire il territorio: da qui si continua verso destra e dopo un po’ ci si ritroverà a camminare in un ambiente ancora più selvaggio, con molti affioramenti rocciosi, habitat ideale della profumata Dafne odorosa. 

Uno spiazzo pianeggiante e aperto lungo l'antica via verso le Capanne di Marcarolo.
Uno spiazzo pianeggiante e aperto lungo l'antica via verso le Capanne di Marcarolo.

Una volta giunti ad una radura dove è presente un edificio con pannelli solar sul tetto, vedrete delle indicazioni: a questo punto bisogna svoltare verso i laghi della Lavagnina che si trovano a nord, passando dall’antica strada delle Ferriere, dove incrocerete due costruzioni abbandonate, immerse in un bosco di querce e castagni. 

Il bellissimo lago Inferiore della Lavagnina.
Il bellissimo lago Inferiore della Lavagnina.

In questa zona sono presenti, nascosti tra la vegetazione, gli ingressi utilizzati un tempo per accedere alle miniere. Noi non li abbiamo individuati, e consigliamo sempre di andarci insieme ad una guida del parco. 

La parte più faticosa del percorso è finita, perché si comincia a scendere verso il lago artificiale della Lavagnina Inferiore, con la sua caratteristica forma a ferro di cavallo.

La cascata del lago Superiore della Lavagnina.
La cascata del lago Superiore della Lavagnina.

Vedere la sua forma ed il suo colore da questa parte di percorso è qualcosa di superlativo, che vi lascerà senza fiato. 

Successivamente, anziché superare la diga, i più intrepidi possono svoltare a destra e percorrere il sentiero che costeggia la parte orografica destra del lago (prestare attenzione! è facile perdere la traccia) e ritrovarsi davanti al secondo piccolo invaso, poco più a monte. 

Qui, se non lo avete fatto prima, consigliamo di fermarsi sulla “spiaggia” per il pranzo: a ridosso del greto del Gorzente sarete nella quiete più assoluta, dove l’unico rumore che sentirete sarà lo scrosciare dell’acqua cristallina.


Ricordate? Prima dicevamo che è facile immedesimarsi in un Western. Proprio in questo punto, l’unico modo per passare dall’altra parte del fiume e continuare la gita è guadarlo, che sicuramente dopo le giornate piovose avverrà con i pantaloni tirati su e le scarpe allacciate al collo! In questo modo potrete chiudere l’anello.

Consigliamo pertanto, se non volete rischiare un bagno fuori periodo come abbiamo fatto noi, di scegliere giornate lontane da eventi piovosi importanti!

Una delle cascine lungo la via del ritorno.
Una delle cascine lungo la via del ritorno.
La diga principale dei laghi della Lavagnina, e la sua condotta forzata.
La diga principale dei laghi della Lavagnina, e la sua condotta forzata.

Una volta guadato il fiume vi ritroverete nel facile sentiero natura dei laghi della Lavagnina, di cui abbiamo parlato qui, dove vi basterà proseguire sulla facile strada pianeggiante per arrivare alla diga principale.

Successivamente la strada che ritorna verso la Cirimilla diventa completamente asfaltata, segue la condotta forzata e prosegue in una suggestiva stretta e incassata valle. Per evitare altri chilometri di asfalto, subito prima di una curva (coordinate su google maps 44.620228, 8.724564)  conviene seguire il corso del fiume e prendere il sentiero alto, scorciatoia che termina prima del ponte che avete fatto in macchina, qualche decina di metri prima del parcheggio. 

E’ possibile anche evitare quasi tutto l’asfalto e ritornare dal sentiero che passa dalla cascina Il Cucco, ma noi non l’abbiamo fatto perché non volevamo aggiungere ulteriore dislivello a questa lunga ma indimenticabile giornata.

Cartina dell'escursione

Mappa dell'escursione

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