KOMODO, ULTIMA TERRA DEI DRAGHI
Komodo, ultima terra dei draghi
Altro giro, altra corsa: questa volta partenza da Yogyakarta ed arrivo pomeridiano a Labuan Bajo, facendo scalo a Jakarta.
Labuan Bajo è una piccola cittadina situata sull’isola di Flores (guardando il mappamondo si trova a destra di Bali), confinante con uno degli arcipelaghi più speciali al mondo per la presenza di una grandissima biodiversità marina.
Qui era impossibile non notare i tantissimi negozi che proponevano escursioni di ogni tipo nell’arcipelago di Komodo.
Komodo, in tutta sicurezza, potrebbe benissimo essere tra le prime posizioni di una ipotetica classifica dei mari e delle spiagge più belle del pianeta, e l’esperienza più bella che uno si possa concedere in questo paradiso è il noleggio di una barca per due o tre giorni, magari con capitano e guida parlante inglese, in modo da godersi ogni istante senza preoccupazioni.
Noi abbiamo optato per questa soluzione e mai scelta è stata più azzeccata, perché è stata indimenticabile, una delle più belle che ricordiamo in assoluto. Vivere il mare, spostarsi tra le isole e tuffarsi nell’azzurro in mezzo a foreste di coralli dai mille colori è stato meraviglioso, qualcosa difficile da descrivere a parole. Eravamo catapultati in una bellissima avventura, disconnessi completamente dal mondo esterno (sorry no wifi).
Avviso ai naviganti (in tutti i sensi)
Ovviamente per partecipare a questa “vacanza nella vacanza” su una delle barche tipiche dell’arcipelago (una sorta di peschereccio riadattato per turismo), bisogna avere un certo spirito d’adattamento, e lasciare a terra il pensiero delle comodità! L’elettricità funziona solo con la barca in movimento, un ciclo di acqua calda dura pochi minuti, il letto (a castello) si trova in una piccola camera, ed ovviamente la pulizia in generale è “da peschereccio”!
Se siete riusciti a leggere queste righe senza problemi allora è il tipo di avventura che fa per voi, e credeteci: sarà indimenticabile!
Siamo salpati la mattina presto, e dopo un’ora abbiamo raggiunto la prima isola dell’arcipelago, dalla cui cima si poteva ammirare il mare a perdita d’occhio con i suoi splendidi colori.
Successivamente siamo approdati all’isola principale di Komodo, vicino ad una zona piena di mangrovie.
Una volta sull’isola, è possibile compiere un trekking di gruppo con un ranger, seguendo un percorso ben identificato. Ricordiamo che l’avvistamento dei draghi su questi sentieri sarà molto improbabile (a differenza delle decine che vedrete sornioni vicino alle cucine del parco), ma percorrerne uno è utile per avere molte informazioni su questi animali.
Noi abbiamo scelto quello intermedio, della durata di un’ora circa, che consente di godersi il panorama della baia dell’isola.
Ps: appena approderete su una delle isole più turistiche dell’arcipelago (come questa) vi chiederanno la ricevuta del permesso d’ingresso nel parco Nazionale, e se non lo avete ve ne faranno uno (nel 2019 costava una ventina di euro a testa al giorno).
Il drago di Komodo
L’arcipelago delle isole Komodo è l’ultima zona dove vivono i draghi di Komodo, i varani più grandi del pianeta. Possono arrivar ad esser lunghi quasi tre metri, pesare fino a 80 kg e vivere fino a 65 anni!
Di aspetto possente, questi lucertoloni all’apice della catena alimentare delle Komodo cacciano le prede compiendo agguati, in cui cercano di morderle per iniettare del potente veleno che le ucciderà in pochi giorni. Dotati di un olfatto formidabile, sono capaci di odorare carcasse ed animali a chilometri di distanza, ed hanno uno scatto fulmineo che può arrivare a 20 km/h (per questo è molto pericoloso tenere una distanza inferiore ai 10 metri). Inoltre, avendo conquistato queste isole nei secoli scorsi, sono anche in grado di nuotare!
L’accoppiamento avviene durante la tarda primavera, mentre la deposizione delle uova verso settembre, in nidi che scavano lontano da occhi indiscreti.
In primavera le uova si schiudono ed i piccoli, per i primi anni della loro esistenza, vivono sugli alberi. Questo garantisce loro la sopravvivenza, perché altrimenti sarebbero facile preda dei… draghi adulti!
Recentemente, per gli animali in cattività nei vari parchi del mondo, si è assistito allo strano fenomeno naturale della partenogenesi: le femmine depongono le uova senza accoppiarsi, dando alla luce solo figli maschi. Questo meccanismo consente loro di riprodursi e tentar la continuazione della specie.
Sono animali che non attaccano l’uomo, se non in grave pericolo di vita, e cercano sempre di evitare il contatto (vi racconteranno per spaventarvi che una volta un turista si avventurò fuori dal tracciato, e di lui furono ritrovati solo gli occhiali da sole e la macchina fotografica)
Il drago di Komodo è a rischio d’estinzione, poiché sebbene siano attorno ai 5000 individui, le femmine in grado di deporre le uova sono stimate in 350 esemplari.
L’arcipelago delle Komodo, quando fu riconosciuto come riserva della biosfera Unesco, sancì la loro salvaguardia.
Esplorazione tra un tuffo e l’altro
Lasciata l’isola ci siamo tuffati per il nostro primo snorkeling, che è stato semplicemente sensazionale: l’emozione del primo contatto con le immense distese di coralli di ogni forma e colore, circondati da una varietà infinita di pesci tropicali, è ancor oggi impossibile da descrivere!
Siamo risaliti in barca per l’ora di pranzo, e nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto la frastagliata isola di Padar per compiere un trekking, dove la fatica compiuta per arrivar sulla sua sommità (circa un’ora di cammino) è stata totalmente ripagata: la vista delle baie dell’isola, ognuna di colore diverso per il tipo di sabbia, era impareggiabile.
Una volta scesi siamo ripartiti alla volta della spiaggia di un color molto particolare: rosa!
Ebbene si, una meravigliosa spiaggia di sabbia rosa tendete al rosso, formata in migliaia di anni grazie ai coralli rossi!
Stavamo camminando sul paradiso terrestre bagnato dal mare tropicale!
Questo arcipelago non ha smesso di sorprenderci nemmeno durante il tramonto quando, ormeggiati vicino ad un’isola ricoperta di mangrovie, abbiamo visto uscire allo scoperto migliaia di pipistrelli della frutta che, alla ricerca di cibo, si sono diretti verso l’isola di Flores.
Un giorno a dir poco meraviglioso, come essere catapultati in uno dei documentari del National Geographic!
Il mare è stato l’indiscusso protagonista anche del secondo e del terzo giorno: le giornate trascorrevano tra un tuffo nel blu, camminate su spiagge idilliache ricoperte di conchiglie grandi quanto palloni da calcio, e snorkeling in fitte foreste di coralli. Il finale è stato da cardiopalma, perché siamo riusciti ad avvistare delle mante (una delle quali, curiosa, ci ha girato intorno!), un bellissimo pesce napoleone ed una decina di splendide tartarughe marine!!!!
La nostra permanenza a Komodo stava volgendo al termine, ma sarebbe rimasta per sempre nei nostri cuori come una delle esperienze più belle della nostra vita.
Siamo giunti a fine articolo! Se vi fa piacere o se avete domande, lasciate un commento qui sotto.
Commenti offerti da CComment