Lunghezza percorso:
Diga di Campliccioli
Lago di Camposecco
21 Km
1200 mt
Escursionistica
Si
Settembre
In questo articolo
vi porteremo
tra cascate e
panorami
alpini capaci
di togliere il fiato.
CINGINO, LA VIA NORMALE DEGLI STAMBECCHI
Lunghezza percorso: 21 km.
Periodo escursione: settembre
Cingino, la via normale degli stambecchi
Lasciamo le coordinate del punto di partenza dell'articolo:
46.047249, 8.079814
(Copia e incolla nella ricerca di Google Maps)
Info utili
È possibile spezzare l’escursione in due giornate fermandosi al bivacco Cingino.
L'escursione non è difficile ma è molto lunga, per cui oltre a delle buone gambe suggeriamo di iniziarla di prima mattina.
Gli aggettivi che più descrivono questa impegnativa gita che vi occuperà tutto il giorno sono: strabiliante, emozionante, grandiosa.
In questa zona selvaggia dell’alta valle Antrona, toccata dall’uomo solamente per la costruzione di 3 bacini artificiali, troverete un paesaggio di così rara bellezza che ne rimarrete innamorati perdutamente.
In questo articolo vi porteremo tra cascate e panorami alpini capaci di togliere il fiato, dove gli stambecchi si esercitano nell’arrampicata libera.
Il punto di partenza è il parcheggio sulla strada vicino la diga di Campliccioli, costruita alla fine degli anni ‘20 del Novecento.
Si potrebbe partire anche dal lago di Antrona, un lago naturale formatosi dopo una grande frana avvenuta nel XVII secolo che sbarrò il torrente Troncone, ma bisognerebbe aggiungere alla già lunga gita altre 2 ore ed un dislivello di 250 metri.
La passeggiata attorno a questo piccolo lago è molto suggestiva, perché in un punto è possibile passare dietro la cascata del Sajont, e consigliamo di farla in un’altra giornata per godersi il paesaggio e rilassarsi.
Alla diga di Campliccioli abbiamo preso il sentiero che costeggia la sinistra del bacino artificiale, proseguendo oltre due piccole gallerie scavate nella roccia, ed abbiamo seguito il tracciato dove erano presenti dei vecchi binari, fino ad arrivare al punto in cui il torrente entra nel lago.
Davanti ai nostri occhi si apriva una stretta valle ricoperta da una foresta di abeti, circondata da vertiginose falesie che propagavano il richiamo delle marmotte, e in basso scorreva il torrente Troncone, dove abbiamo visto abbeverarsi dei camosci.
Ad un certo punto del sentiero, dopo aver lasciato la radura dell’Alpe Casaravera, siamo saliti a destra per un ripido sentiero all’ombra di larici monumentali, ed abbiamo raggiunto una pietraia.
Dopo un po’ di tornanti si raggiunge la diga del Cingino, dove è possibile vedere qualcosa di molto particolare: gli stambecchi si arrampicano sulla diga in cerca della salgemma da leccare!
Le sorprese non erano ancora finite, perché una volta superata la diga, per raggiungere il lago di Camposecco bisogna proseguire per circa mezz’ora nel tunnel dell’Enel scavato nella montagna dove corre la condotta forzata.
Una volta ritornati all’aperto si apriva uno scenario alpino grandioso. Eravamo sopra le nuvole, e sotto di noi la natura aveva raggiunto la perfezione.
Non rimaneva che fare un ultimo sforzo e raggiungere il lago di Camposecco, incorniciato tra cime ancora parzialmente innevate.
Per chiudere l’anello abbiamo lasciato alle spalle la casa dei guardiani (devono condurre proprio una vita frenetica…) iniziando la discesa che ci avrebbe portato prima a delle radure ricche di mirtilli e lamponi, ed infine alla destra del lago di Campliccioli, dove ci aspettava la macchina.
Memorabile!
Cartina dell'escursione
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